Allenare la posizione fondamentale offensiva in relazione alle partenze in palleggio

Esercitazione per le prime categorie giovanili.
Allenare la posizione fondamentale offensiva in relazione alle partenze in palleggio

Ritengo decisamente importante riflettere sul “ruolo” della posizione fondamentale nella pallacanestro odierna partendo però da quella che è la definizione di questo fondamentale presa dal manuale della pallacanestro. 

Per posizione fondamentale si intende quella posizione di prontezza (che vedremo tra poco nel dettaglio) attraverso la quale è possibile eseguire un gesto nel minor tempo possibile.

La tecnica 
  • Piedi paralleli ad una distanza pari alla larghezza delle spalle
  • Peso del corpo sugli avampiedi
  • Caviglia e ginocchia piegate 
  • Busto leggermente inclinato in avanti 
  • Gomito della mano posta dietro la palla vicino al fianco 
  • Mano dietro la palla con il polso carico 
  • Presa della palla con i pollici a T 
  • Altra mano laterale alla palla 
  • Sguardo rivolto al campo (visione periferica)

E’ doveroso a mio avviso precisare che non esiste in senso assoluto una posizione tramite la quale si possono eseguire tutti i movimenti. Mi spiego meglio, quando il giocatore riceve per tirare le gambe non sono mai piegate ma “semi-flesse” e solo nel momento della presa l'atleta piegherà le gambe in quello che viene definito caricamento e che precede la completa apertura degli angoli di tiro. Aggiungo che i piedi nella posizione di tiro sono naturalmente leggermente sfalsati in favore del piede relativo alla mano forte (il tiro è un fondamentale diverso per tutti ed estremamente legato alle componenti fisiche dell’atleta). 

A differenza di quanto appena esposto il giocatore che effettua una partenza, avrà una base di appoggio leggermente più ampia rispetto alla precedente in modo da uscire dalla figura del difensore ed essere maggiormente efficace per battere l’avversario nell’1c1. A questo punto è chiaro che offensivamente non può esistere una posizione da cui poter fare tutto ed aggiungo che essendo il gioco sempre più veloce possiamo definire la posizione fondamentale offensiva come una posizione fondamentale "DINAMICA”. 

Ritengo però che al fine dell’insegnamento della posizione fondamentale nelle prime categorie giovanili sia necessario soffermarsi con attenzione sugli appoggi, sul peso del corpo, sull’equilibrio e la stabilità, senza dimenticare un aspetto sul quale lavoro moltissimo: la presa della palla. 

La posizione fondamentale nella sua interezza.
  • Gomito della mano posta dietro la palla vicino al fianco.
  • Mano dietro la palla con il polso carico.
  • Presa della palla con i pollici a T.
  • Busto leggermente inclinato in avanti.
  • Piedi paralleli ad una distanza pari alla larghezza delle spalle.
  • Peso del corpo sugli avampiedi.
  • Caviglie e ginocchia piegate.
Per presa e ricezione si intende l’insieme di:
  • chiamare la palla
  • andare incontro alla stessa
  • con una presa completa e sicura

La presa può essere a due mani o una mano.

Con due mani:
  • giovani giocatori o giocatori con mani piccole; 
  • le dita naturalmente distese laterali/dietro alla palla e con i pollici ed indici convergenti dietro la palla; 
  • Il fine è il completo controllo della stessa;
Con una mano (Pollici a T): 
  • in effetti sono sempre due mani che prendono la palla (ma cambierà la posizione delle stesse mani); 
  • con giocatori più evoluti (appena le possibilità psicofisiche lo permettono) la posizione delle mani sarà con i pollici a T, l’asta verticale della T è formata dal pollice della mano forte; 
  • questa posizione con il polso carico permette di avere maggiore velocità di utilizzo dei fondamentali offensivi con palla;
  • POLLICI A T.

ESEMPIO DI PROGRESSIONE DIDATTICA PER ALLENARE LA POSIZIONE  FONDAMENTALE OFFENSIVA NELLE PRIME CATEGORIE GIOVANILI

Esercizio N°#1 

STRUMENTI: 1 pallone ed una sedia.

Giocatori con palla liberi sul campo lavorano con l’ausilio di una sedia e partono da posizione "scarica” (atleta “erroneamente” eretto e non piegato), al segnale del coach (GIU’) i giocatori prendono la palla dalla sedia (presa corretta – valutare l’età e le dimensioni delle mani), si piegano con angoli di caviglie e ginocchia e peso sugli avampiedi.

Esercizio N°#2

Come l’esercizio precedente, i giocatori sempre da posizione scarica recuperano la palla dalla sedia con presa corretta eseguendo un passo incrociato o omologo, simulando una partenza. Stiamo parlando di posizione fondamentale ai fini di una partenza in palleggio con il piede che "attacca” che si allinea al piede dietro ed il prolungamento del naso che va oltre il piede relativo alla mano che ha il pallone. L’esercizio viene ripetuto ovviamente sia a destra che a sinistra.

NB: quando il gesto viene eseguito sul lato della mano debole la presa dovrà modificarsi durante il passo, il giocatore metterà la mano debole (in questo caso) dietro la palla. La partenza con la mano debole è da insegnare in modo meticoloso in quanto spesso la presa assume forme come il classico "cameriere” che non solo non sono efficaci per tirare o passare ma aumentano fortemente il rischio di infrazioni di passi.

 Esercizio N°#3

Come l’esercizio precedente ma il passo di incrocio (o passo omologo) viene accompagnato dal primo palleggio della partenza.

Esercizio N°#4

Aggiungiamo all’esercizio precedente la partenza vera e propria, il giocatore dopo aver fatto il primo passo di partenza esegue un palleggio in arretramento (scivolato e protetto), appoggia la palla nuovamente sulla sedia e ripete sul lato opposto la partenza. Allo stesso esercizio si possono aggiungere (superata la sedia) cambi di mano precedenti all’arretramento

Esercizio N°#5

Inseriamo adesso la fase istruente dell’allenamento, ovvero quella della scelta, questo esercizio è il primo step verso la contestualizzazione e la selezione del gesto all’interno del gioco. Il difensore comanda il lavoro e quando vuole insegue l’attaccante girando intorno alla sedia. L’attaccante dovrà rapidamente recuperare la palla dalla sedia ed effettuare una partenza prima che il difensore girando intorno all’ostacolo lo tocchi, si invertono i ruoli.

Esercizio N°#6

Arriviamo alla fase di 1c1, l’attaccante palleggia da metà campo alla posizione di guardia (il difensore corre all’indietro con il baricentro basso). Arrivati sui 3 punti l’attaccante corre (busto ruotato al “gioco”) verso la posizione di ala e lascia la palla sulla sedia (il difensore lo segue scivolando), a questo punto entrambi corrono a fondo campo e ritornano eseguendo un cambio di senso, l’attaccante prende la palla dalla sedia e legge lo spazio concesso dal difensore che come nell’esercizio precedente gira intorno all’ostacolo per poi difendere attivamente. 

NB: è possibile usare uno strumento più “piccolo” di una sedia come un cono, questo perchè l’ostacolo rappresenta la superficie che il difensore deve aggirare per poi difendere e riducendo lo strumento da aggirare si diminuirà gioco forza il vantaggio dell’attaccante.

In merito a quest’ultimo esercizio è possibile lavorare e selezionare le partenze che devono tenere in considerazione oltre al posizionamento del difensore anche del vantaggio che il “Passo 0” dà all’attaccante nelle situazioni dinamiche. Facciamo un esempio ipotizzando che l’esercizio 6 si svolga sul lato sinistro del campo. L’attaccante quando risale verso la posizione di ala sinistra potrà, ricevendo la palla con il piede perno esterno (il destro, passo 0) effettuare un passo laterale verso il fondo con il piede sinistro per uscire dalla figura del difensore ed incrociare per affondare verso il canestro con gamba e spalla destra. 

L’argomento non è solo decisamente interessante ma è anche molto articolato e complesso, per questo motivo è determinante interrogarsi, aggiornarsi, confrontarsi con i preparatori fisici perchè il nostro sport non dimentichiamocelo mai è fatto di gesti biomeccanici e spesso da soli non abbiamo le risposte alle nostre domande. Porsi dei quesiti però è già il primo importante passo.

Si ringrazia Flavio Conti, atleta della Pallacanestro Don Bosco Livorno per il contributo fotografico.

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Postato da Gabriele Pardini

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Allenatore Nazionale, Istruttore Nazionale Minibasket, FIBA Coach e componente del CNA regionale Toscana.
Esperienza come responsabile di settore giovanile e Minibasket.
In categorie Senior capo allenatore dalla serie C SILVER e GOLD fino alla serie B.