La Motion Offense dei Miami Hurricanes

Come Jim Larranaga ha strutturato l'attacco di una delle squadre più interessanti del college basket.
La Motion Offense dei Miami Hurricanes

Nell’ultimo torneo NCAA i Miami Hurricanes hanno stupito tutti arrivando alle Final Four per la prima volta nella loro storia guidati da Jim Larranaga, decano delle panchine NCAA e padre dell’ex tiratore di Milano, Reggio Calabria, Roma, Napoli, Caserta, oggi assistente NBA ai Boston Celtics Jay Larranaga.

Larranaga Senior è già avvezzo a “miracoli” del genere dato che nel 2006 arrivò alle Final Four dopo un percorso straordinario con la Cinderella del torneo, la piccola George Mason. Da quando nel 2010 il coach è arrivato a Coral Gables, sede dell’Università di Miami, i “Canes” sono saliti di livello e hanno raggiunto per 6 volte il torneo sfornando giocatori da NBA come Lonnie Walker e Bruce Brown, da Eurolega come Shane Larkin e Tonye Jekiri, oltre agli ex italiani DeQuan Jones, Kenny Kadji e Durand Scott.

Quest’anno si sono presentati ai nastri di partenza privi dei leader Isaiah Wong e Jordan Miller usciti dal college per la NBA, affidandosi in tutto e per tutto all’asse play-pivot per niente classica composta da Nijel Pack e Norchad Omier entrambi arrivati in squadra due anni fa come transfer dopo aver speso i primi due anni della loro carriera NCAA altrove. Omier, che viene dal Nicaragua, è il fulcro della squadra: un lungo sottodimensionato che a Miami gioca con successo da centro e nell’attacco di Larranaga gioca un po’ ovunque avendo anche compiti di playmaking. Pack è invece un fromboliere di livello che tira da distanze NBA con scioltezza e assieme al promosso titolare Wooga Poplar e Matthew Cleveland (arrivato con il transfer da Florida State in estate) sono le principali bocche da fuoco di una squadra che punta ancora in alto.

Larranaga fa giocare ai Canes una motion offense moderna di stampo “5 out” che i giocatori chiamano semplicemente “Five” alzando e aprendo la mano. E’ un attacco semplice ed universale che calza a pennello per la conformazione di una squadra che gioca con 4 esterni puri e un mezzo-lungo, Omier appunto, che parte in punta e nel sistema di gioco ha libertà di attaccare fronte e spalle a canestro. Altro segno distintivo dell’attacco di Miami è la continua ricerca dei tagli backdoor sia di lettura che all’interno dei meccanismi di Motion offense. Backdoor che oltre ad essere strumenti utili per rubare un canestro, possono essere usati per creare “gap” per i compagni da attaccare in palleggio.

L’attacco “5” di Miami ha due sviluppi principali (in realtà tre + una situazione speciale come vedremo poi) che portano a spaziature di gioco differenti in base a dove viene effettuato il passaggio di entrata dell’attacco: 1 può passare in ala oppure in punta (Frame 1).

1. Side Entry

Se 1 passa a 3 taglia in angolo cambiando lato e 5 accorcia per ricevere (Frame 2). Mentre 5 cambia lato in palleggio, 4 fa un taglio a 45° per giocare in backdoor (Frame 3) e liberare il posto per 2 che entra nel consegnato a chiusura con 5 in una spaziatura che prevede l’angolo pieno (Frame 4).

Da lettura se 3 è anticipato o legge un possibile vantaggio può tagliare backdoor lasciando il consegnato finale a 1 (Frame 5).

2. Middle Entry

Se 1 passa a 5 taglia in angolo ma senza cambiare lato (Frame 6). 5 cambia lato in palleggio, 4 esegue il solito taglio a 45° di default oppure blocca a scendere a per 3 (Frame 7).

In base alla scelta di 4 (backdoor o blocco) si creano le spaziature per il consegnato a chiusura che può essere con angolo pieno o angolo vuoto (Frame 8).

3. Weave Entry

Ci sarebbe anche una terza opzione per entrare nell’attacco attuata quando 5 in punta viene anticipato oppure per entrare nelle collaborazioni offensive in modo più dinamico.

5 taglia a canestro venendo rimpiazzato da 4 (Frame 9). Come da regole, 1 passa a 4 e taglia in angolo senza cambiare lato e sempre come da regole il giocatore accanto alla punta, in questo caso 2, taglia a 45° in backdoor lasciando spazio a 5 che gioca consegnato con 4 cambiando lato in palleggio (Frame 10).

A questo punto davanti la palla ci sono 3 giocatori che agiscono come nella “side entry”: 3 effettua il taglio a 45° (Frame 11) e 1 entra dentro il consegnato con 5 (Frame 12) oppure a sua volta taglia a canestro facendo giocare il consegnato a 2.

4. Misdirection Away

C'è una giocata speciale nella Motion Offense dei Canes che viene usata per sorprendere la difesa con una "misdirection" (ovvero la finta di fare qualcosa per distogliere l'attezione sul reale intento della giocata): 1 passa a 5, 4 taglia backdoor come da regole di Middle Entry, 3 si alza per ricevere (Frame 13); 1 quindi fa finta di bloccare 2, e con un repentino cambio di velocità sfrutta il blocco diagonale di 5 (Frame 14) che anzichè seguire la palla sul lato forte cambia direzione e blocca sul lato opposto.

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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.