Il Playbook della Virtus Bologna

Come Luca Banchi ha portato le vunere tra i top team europei.
Il Playbook della Virtus Bologna

Il 2023 di Luca Banchi è stato magico: i Mondiali con la Lettonia sono stati un capolavoro che gli è valso il riconoscimento di miglior allenatore della kermesse iridata, poi ha preso in mano la Virtus Bologna dopo l’esonero di Sergio Scariolo trasformando una squadra che sembrava volesse ridimensionare in un top team europeo. 

La Virtus Bologna è una squadra che gira alla perfezione e gioca un eccellente basket corale da cui di volta in volta emerge un protagonista diverso, segnale questo di un gruppo forte e coeso, ma d’altronde la capacità gestionale è forse il talento più grande del coach grossetano, che negli ultimi anni ha dovuto emigrare in Germania, Grecia, Russia, Stati Uniti, Francia e Lettonia per rilanciarsi, quasi snobbato in Italia dove ha vinto 2 peraltro scudetti: l’ultimo di Siena (poi revocato) e il primo di Milano dal 1995, diventando il primo allenatore della storia dell’Olimpia a vincere lo scudetto al primo anno e il secondo di sempre in Serie A a vincere due scudetti consecutivi con due squadra diverse dopo Recalcati.

Banchi ha dato alla Virtus un’identità di gioco chiara e ha strutturato delle gerarchie ben definite, sotto la sua guida Marco Belinelli e Daniel Hackett stanno vivendo una seconda giovinezza, Bryant Dunston ha ritrovato il vigore che sembrava smarrito nella ultime stagioni a Istanbul, Tornik’e Shengelia sta confermando di essere il miglior 4 d’Europa e Isaiah Cordinier è entrato di prepotenza nel novero dei migliori esterni europei. Anche Iffe Lundberg, emarginato da Scariolo nelle scorse finali scudetto e sgradito alla società in virtù del contratto oneroso, è stato ripescato dal dimenticatoio per diventare decisivo uscendo dalla panchina.

I più attenti lettori di questo sito avranno quindi notato come il playbook di Bologna sia molto simile a quello della Lettonia, con molti giochi e situazioni standardizzati che poi si aprono al talento e alle caratteristiche dei giocatori, rendendo l’attacco fluido e scorrevole ma anche imprevedibile e difficile da fermare: come vedremo in seguito ogni set offensivo è studiato per avere molteplici utilizzi e opzioni in grado di attivare più giocatori oltre varianti disegnate ad hoc per sfruttare le peculiarità dei singoli.

La Virtus ha due chiari riferimenti offensivi: Marco Belinelli con le sue doti balistiche e la gravità che esercita sulle difese avversarie ha estrema libertà di movimento mentre Tornik’e Shengelia invece è chiamato a timbrare il cartellino dal suo ufficio in post basso. Cordinier e Hackett sono il raccordo tra i due, iniziano la stragrande maggioranza dei possessi e sono micidiali nel giocare nei solchi creati dall’esterno di San Giovanni in Persiceto e il lungo georgiano. Quando entra in campo Lundberg invece l’attacco passa dalle sue mani per dare varianza tattica e cambi di ritmo alla partita.

Attacco in transizione

Partiamo la nostra analisi dall’attacco in transizione, uno dei punti forti da sempre della pallacanestro di coach Banchi. 

La Virtus è una squadra che vuol correre e tenere ritmi alti, usa sapientemente le corsie del contropiede ed ha diverse soluzioni offensive in regime di transizione, ma due situazioni in particolare hanno solleticato il nostro interesse: la "Pistol" action e la "Pick & Pin" action, entrambe cavalcate per innescare in primis Marco Belinelli (3 nei diagrammi).

Pistol Action

1 spinge il pallone verso 3 che riceve e gioca il consegnato di ritorno con 1 per poi sfruttare il blocco flare di 5 che arriva a rimorchio sul centro (frame 1). 3 può anche optare per tenere palla (Keep Action) e sfruttare il blocco di 5 da palleggio (frame 2)

5 dopo il flare continua la corsa per giocare a due con 1 mentre 3 si allarga agevolato da un altro flare di 4 (frame 3), oppure riblocca per 3 (frame 4)

Nel caso in cui 3 ricevesse palla in punta e non avesse possibilità di tirare ribalta per 4 (frame 5) e blocca sull'altro lato.


Pick & Pin action

1 gioca un pick & roll dalla corsa con 5 che serve a preparare il vero obiettivo della giocata, ovvero il blocco a scendere di 5 per 3 (frame 1). Questa chiamata permette alla Virtus di accendere il Beli quando c'è bisogno di un canestro dei suoi ma anche di cavalcarlo quando è on fire. 

Se il tiratore legge un vantaggio rifiutando il blocco o ricciolando su di esso, l’attacco Virtus va avanti con il riblocco su palla a salire di 5 per 1 (frame 2).


Le “Series”

Dell'attacco a difesa schierata, abbiamo estrapolato dal playbook della Virtus i set offensivi più ricorrenti. Ogni schema ha uno schieramento e una partenza definiti e una serie di opzioni che possono svilupparsi in più direzioni, ecco perchè ci riferiremo a questi giochi parlando di “Series”.

Iverson Series

Il set offensivo statisticamente più usato dalla Virtus, quello più “lungo” da giocare, che offre più movimento e il ventaglio di soluzioni più ampie. Il fulcro di questo set è il pick & roll laterale con angolo vuoto tra Cordinier (o Lundberg) e Shengelia, rispettivamente 2 e 4 nei diagrammi, dopo di esso sono previsti due sviluppi diversi.

Iverson cut di 2 che parte sullo stesso lato di 4 e riceve in movimento con ¼ di campo vuoto a disposizione (frame 1). Mentre 2 riceve, 5 blocca per 4 che va a bloccare la palla per il pick & roll laterale angolo vuoto (frame 2)

Il pick & roll laterale tra 2 e 4 è insindacabile anche se i giocatori sono disposti in campo in modo diverso, ad esempio se 4 parte sul lato opposto di 2 (frame 3) o se 2 non completa l’Iverson cut (frame 4).

Esaurito il gioca a due sul lato se non ci sono vantaggi che portano a un tiro, la palla torna in punta a 1 (frame 5) ed a seconda della chiamata iniziale 1 chiude lo schema giocando il pick & roll centrale con 5 (frame 6) oppure manda 5 a bloccare 3 in angolo (frame 7).

Se in campo sono presenti Dunston da 5 e Belinelli da 3 la seconda opzione è quasi automatica.


Stagger UCLA series

Questo è un set offensivo che nasce per mandare Shengelia (4 dei diagrammi) in post basso e giocare contro le scelte difensive da esso generate, ma è stato declinato (e variato) anche per le uscite dai blocchi di Belinelli.

Parte con un blocco stagger diagonale di 4 e 5 per 3 che ricciola sul primo blocco (frame 1) lasciando l’uscita in punta a 4. 1 dopo aver passato si abbassa al gomito per preparare il blocco UCLA sfruttato da 4 che passa a 2 (frame 2). Se 4 non riceve 1 salta fuori e ribalta per 3 agevolato dal blocco sulla palla di 5 mentre 4 cerca la ricezione spalle a canestro sul nuovo lato forte (frame 3)

Se il set è invece chiamato per Belinelli (3), questi sfrutta lo stagger per ricevere in punta (frame 4) e giocarsi lo stesso UCLA screen con 1 (frame 5)

Se 3 non riceve in taglio, 1 esce fuori e cambia lato sempre con il blocco su palla di 5 ma con la variante di 4 che blocca per l’uscita di 3 (frame 6).

Una lettura alternativa per il tiratore prevede che 3 anzichè usare il blocco UCLA di 1, usi il blocco flare di 4 (frame 7).


Horns Series

Gioco multi stratificato che ha due sviluppi codificati ma la stessa partenza con 4 che usa 5 come scudo per cambiare lato e ricevere in guardia (frame 1).

Nel primo sviluppo 1 segue la palla per giocare il consegnato di ritorno, 4 sfrutta il flare di 5 per buttarsi sul lato opposto (frame 2) e lasciare spazio alla vera prima opzione del gioco, ovvero il danilovic cut (davanti o dietro la palla) di 2. Soluzione cercata con continuità che oltre a sorprendere la difesa serve anche a manipolare gli spazi ed i tempi di gioco in preparazione del pick & roll finale verso il centro tra 1 e 5 (frame 3)

Il secondo sviluppo è particolarmente utilizzato quando in campo c’è Lundberg e prevede che dopo la ricezione 4 anzichè ripassare la palla a 1 scenda in palleggio per giocare un consegnato con 2 (Lundberg appunto) mentre 1 segue la palla tagliando sopra il gomito alto della zona (frame 4)

2 quindi entra in velocità nel pick & roll finale con 5 mentre 4 si spazia in angolo e 1 salta fuori come prima sponda dietro la palla (frame 5).


Diamond Series

Per "Diamond" intendiamo lo schieramento per la doppia uscita bassa che la Virtus impiega per posizionare i giocatori e aprire il campo a due opzioni.

Nella prima, 2 (che può essere Lundberg o Cordinier) esce sul lato di 5 per ricevere da 1 mentre 3 taglia in angolo sul lato forte (frame 1). 2 si accentra in palleggio, 1 si allarga e 5 segue la palla per giocare un pick & roll centrale con angolo più cieco possibile (frame 2).

Nella seconda, 2 dopo aver ricevuto riconsegna a 1 che passa a 3 (frame 3). 5 segue la palla e piazza un blocco UCLA per 1 che scivola a canestro (frame 4) mentre 2 dopo essersi disimpegnato del pallone scende a bloccare per il ricciolo a canestro di 4. 

Il gioco si chiude con 5 che chiude la collaborazione atipica di blocco al bloccante per l’uscita in punta di 2 (frame 5). Il pallone può finire a 4 per una ricezione dinamica in post basso o a 2 in punta per il tiro.


Giochi vari

Le “Series” la potremmo definire come una sorta di Motion Offense che stabilizzano l’attacco bolognese tramite l’esecuzione e la ricerca dei vantaggi che si creano nel muovere palla e uomini. Banchi nel suo playbook ha comunque alcuni giochi a termine utilizzati al solo scopo di mettere palla in mano al giocatore designato e creare una chiara situazione offensiva da cui operare. Tra i tanti ne abbiamo scelti 2, uno giocato dal palleggio mentre l'altro è una delle rimesse laterali.

Stagger Back

Come ben sappiamo, i blocchi stagger sono un must nel playbook di Banchi ed in questo caso vengono giocato come diversivo. Stagger su stagger di 4 (primo bloccante, Shengelia nello specifico) e 5 per 3 e 2 (frame 1)

Il primo stagger è giocato per far muovere la palla, il secondo serve solo a muovere la difesa, far tornare palla a 1 e smarcare 4 in post basso (frame 2) che prende posizione contro il recupero difensivo (o cambio) del suo difensore.


SLOB - Scissor action

Per finire analizziamo una delle rimesse laterali più usate dalla Virtus, prelevata direttamente dal playbook della Lettonia e rimaneggiata per funzionare con la caratteristiche tecniche dei giocatori virtussini.

2 taglia a spiovere verso l’angolo usando il post odi blocco di 5 che poi scende a bloccare per l’uscita in punta di 1 (frame 1)

La palla può finire ad entrambi e in base a dove va si presentano due scenari differenti.

Se la palla va a 2, 3 taglia a canestro provando a giocarsi il dai e vai, 1 rimpiazza e riceve (frame 2) mentre 5 blocca per l’uscita verticale di 3 (frame 3).

Se la palla va a 1, 3 sprinta verso di lui e gioca un ghost screen (frame 4) che 1 attacca in palleggio. Se 1 non ha vantaggio per andare al ferro cerca 3 che dopo il ghost screen sfrutta il blocco flare di 5 (frame 5).

Conclusioni

Il 2024 è cominciato con una lieve flessione dovuta alle tante partite in pochi giorni a una certa stanchezza che in questo momento è fisiologica dato che a molti giocatori (e non più giovanissimi) è stato chiesto di fare gli straordinari a causa degli infortuni che hanno falcidiato il roster.

La Virtus sa di poter recitare un ruolo da protagonista in Italia e in Europa e le recenti mosse di mercato che hanno portato a Bologna Ante Zizic e Rihards Lomazs sono da leggere in questo senso.

Al di là di come finirà la stagione sicuramente la Virtus Bologna è sicuramente una delle squadre più divertenti da guardare.

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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.