10 consigli per attaccare ogni difesa a zona in ambito giovanile

Da quelle pari a quelle dispari, dall'Under 13 all'Under 20.
10 consigli per attaccare ogni difesa a zona in ambito giovanile

La difesa a zona in ambito giovanile è argomento controverso e divisivo: c’è chi la ritiene una scorrettezza che specula sulle carenze tecniche di giocatori in piena evoluzione e di converso chi la ritiene un valido strumento formativo. Tutte le opinioni sono condivisibili e non è nostra intenzione aprire in questa sede un dibattito. 

Atteniamoci ai fatti: è consentita dal regolamento fin dall’Under 13 e quindi è legittimo usarla. Se può essere demonizzata come una “scorciatoia” a breve termine verso la vittoria per chi la fa o sfruttata come "una manna dal cielo" per cambiare l'inerzia della partita, per chi la subisce attaccare la zona può invece diventare un’opportunità di crescita e una vittoria sul medio/lungo termine.

Come affrontare una difesa a zona a livello giovanile?

Partiamo dal presupposto che una squadra giovanile nella maggior parte dei casi ha priorità più incombenti che preparare un attacco alla zona. Inoltre per farlo dovrebbe dedicare interi allenamenti o porzioni di essi a tale progetto, un lusso che poche realtà possono permettersi.

Molti allenatori quindi affrontano la difesa a zona usando un approccio più incentrato sull’autonomia dei giocatori che su movimenti imposti adattando con piccoli accorgimenti e input il proprio attacco per non disorientare giocatori non ancora abituati a fronteggiare una difesa tattica che ha lo scopo di mandare fuori giri l’esecuzione offensiva degli avversari.

Che la vostra squadra giovanile abbia uno schema apposito o che preferiate allenare per concetti, abbiamo raccolto 10 “dritte” per attaccare ogni tipo di zona, da quelle pari a quelle dispari, dall’Under 13 all’Under 20.

1. Non far schierare la zona.

Quindi mettere in atto tutte quelle pratiche (pressione difensiva anche a tutto campo, rimesse veloci ecc) per alzare il numero di contropiedi e ripartenze veloci con l’idea di attaccare il meno possibile a difesa schierata.

2. Usare le finte di passaggio.

Nella difesa a zona i difensori si muovono cercando di anticipare i movimenti della palla. Usando le finte di passaggio è possibile mandare fuori posizione uno o più difensori e aprire spazi da poter attaccare.

3. Non fare “melina” sul perimetro.

Contro la zona fermare il pallone permette alla difesa di tornare in posizione quindi il passaggio è importante ma Il giro palla fine a se stesso però non muove la difesa, fa perdere tempo senza creare vantaggio per arrivare a ridosso dei 24 secondi senza aver costruito nulla e dover improvvisare. 

4. Attaccare i buchi.

Quando un giocatore riceve il pallone la prima cosa che deve valutare è se ha possibilità di attaccare il “buco” tra i difensori. Contro ogni tipo di zona generalmente i “buchi” si generano all’altezza dei gomiti alti dell’area dei tre secondi in quella zona di mezzo tra la prima e la seconda linea difensiva.

5. Tirare da fuori dopo aver mosso la difesa.

Prendi e tira dopo un passaggio o giri palla infiniti che portano a tiri fuori ritmo sono ciò che fa felice una squadra che difende a zona. Un buon tiro da fuori contro la zona è quello invece costruito dopo averla fatta lavorare, di norma a seguito del penetra e scarica o dopo il classico “dentro-fuori”.

6. Spaziarsi in modo corretto.

Attraverso il posizionamento continuo degli attaccanti creare continue situazioni di sovrannumero (2c1 e 3c2). Uno dei modi più efficaci di creare sovrannumero è far giocare gli attaccanti a metà tra le linee della zona per scompigliare le competenze difensive e quindi con un giocatore che impegna 2 difensori.

7. Occhi dentro.

Ci sono delle aree di campo che fanno molto male alla difesa a zona se la palla riesce a raggiungerle. Il post alto e il “dunker spot” (post basso a ridosso della linea di fondo) sono tra queste e dovrebbero essere sempre presidiate ad esempio usando i classici movimenti a incrocio dei giocatori interni e/o con tagli flash da lato debole per farvi arrivare il pallone e attivare così il gioco “dentro-fuori” al fine di comprimere e disallineare la difesa a zona. 

8. Blocchi sulla palla.

Usare il pick & roll contro la zona è cosa buona e giusta per stressare la prima linea difensiva e attaccare il centro area, cuore pulsante della zona da cui creare il fatidico vantaggio per giocare nei principi espressi in precedenza (aprire buchi, giocare palla dentro, innescare il movimento di palla ecc…).

9. Blocchi di contenimento.

Per le fasce alte di età, usare i blocchi di contenimento per agevolare le ricezioni degli esterni e “intrappolare” i difensori perimetrali usando eventuali giocatori interni di post basso e post alto come bloccanti. Espediente utile su ribaltamenti o passaggi skip per creare vantaggi sul lato debole, e per i bloccanti stessi che possono ricevere passaggi filtranti per il gioco interno.

10. Andare a rimbalzo d’attacco.

Nella zona non ci sono marcature prestabilite  e di conseguenza possono generarsi mismatch vantaggiosi (piccolo contro lungo) a rimbalzo. Inoltre, avendo come focus principale la palla e non più l’uomo, è più difficile “accoppiarsi” a rimbalzo.

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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.