Teoria ed esercitazioni dell'1c1 fronte a canestro

Prima parte introduttiva dell'argomento comprensiva di esercitazioni dell'1c1 da palleggio aperto.
Teoria ed esercitazioni dell'1c1 fronte a canestro

L’1c1 è senza dubbio l’essenza della pallacanestro, ovvero prendere un vantaggio attraverso la capacità di anticipazione e l'uso dei fondamentali di gioco in un contesto di spazio-tempo in cui convivono altri quattro 1c1. L’1c1 infatti va necessariamente contestualizzato all’interno del 5c5, per questo la capacità di collaborazione (postulato determinante nel nostro sport), pur non in modo diretto, evidenzia e da risalto al rapporto tra l’autonomia e la collaborazione stessa.  

La capacità tecnica (l’uso dei fontamentali), la capacità tattica (scelta) e la capacità di anticipazione si legano e permettono di creare una situazione di vantaggio per la squadra. Quest’ultimo però, come vedremo più avanti, non sempre è concretizzato da chi lo inizia ma può essere passato ad un compagno e finalizzato da un altro ancora. In poche parole si può prendere vantaggio da un 1c1 in un punto del campo e finalizzarne il risultato in un altro (solo per fare un banale esempio).

L’obiettivo per l’attaccante in ogni 1c1 deve essere, riconosciuto lo spazio da attaccare, prenderlo prima del difensore; l’allenatore deve quindi allenare la capacità di anticipazione con costanza, ovviamente allenando quotidianamento anche tutte le altre capacità necessarie: la capacità di capire cosa sta accadendo in campo un attimo prima dell’avversario fa la differenza tra un giocatore incompleto ed un ottimo giocatore. E' chiaro che ci sono giocatori che dispongono di questa qualità dalla nascita e che ne fanno la propria peculiarità (Markovic, Teodosic per citarne due) ma non dimentichiamoci mai che, come tutte le altre capacità, la visione periferica e la lettura dello spazio si devono e si possono allenare.

A questo proposito è necessario conoscere la differenza tra guardare, vedere ed osservare: 

  • GUARDARE:  è un’attività che fa parte dell’esperienza quotidiana di ciascuno di noi, è attraverso quest’operazione che avviene il nostro primo contatto con la realtà circostante. Guardare è il mezzo più immediato, spontaneo ed efficace per entrare in possesso di informazioni. 
  • VEDERE: deriva dal latino "videre". Significa usare la vista per percepire la realtà. Il vedere è infatti la riorganizzazione e l’attribuzione di significato agli stimoli esterni, singolarmente e nel loro complesso, che abbiamo colto con la vista e che definiamo a noi stessi, interpretandoli. Avete presente quando diciamo “Ho chiaro il quadro della situazione”? Vedere significa proprio avere chiaro il quadro della situazione che abbiamo sotto gli occhi. Significa che vogliamo scoprire, afferrare e comprendere ciò che ci circonda. Va oltre l’apparenza. È un rendersi conto, diventare consapevoli della realtà. 
  • OSSERVARE: ha radici latine, la parola “observare” è composta dal prefisso “ob-” e “servare” (custodire, considerare). Osservare, significa considerare con attenzione al fine di conoscere meglio, rendersi conto di qualcosa. 

Questa importante diversificazione deve essere fatta perchè il giocatore deve sviluppare la capacità di vedere il gioco (leggere più dettagli) - guardare invece fa riferimento ad un singolo particolare indipendentemente dal contesto - la capacità di "vedere il gioco" permette di anticipare ciò che accadrà sul campo. L’osservazione invece deve essere utilizzata dal giocatore nel contesto di apprendimento, osservare un gesto con attenzione cercando di coglierne i particolari per riprodurlo. In questo modo, facendo riferimento alla scienza, il giocatore-osservatore attivando i neuroni a specchio (classe di neuroni motori che si attivano involontariamente sia quando un individuo esegue un'azione finalizzata, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto) inizierà una prima fase di apprendimento. Questo e' un argomento enormemente complesso (per usare un eufemismo) e per chi volesse approfondire faccio riferimento al libro di Corrado Sinigaglia e Giacomo Rizzolati ''So quel che fai - il cervello che agisce e i neuroni a specchio''. Dobbiamo costantemente studiare per comprendere e trovare la strada migliore per l'insegnamento, aggiustando se necessario la rotta.

Tornando nello specifico dell’1c1, per non incorrere in un asincronia è necessario che la squadra si muova rispetto al vantaggio acquisito negli spazi e nei tempi idonei al fine di concretizzarlo. 

Nel diagramma #1 il giocatore con il pallone in ala passa la palla al giocatore, che risalendo dalla posizione di ala opposta, sta correndo verso la palla per ricevere e attaccare il fondo, perchè ha riconosciuto lo spazio concesso dal mancato anticipo del difensore. Adesso in base agli eventuali aiuti della difesa si apriranno varie possibilità di conclusione - difficile che ci sia il tiro diretto di chi attacca se giochiamo contro una buona difesa - come il passaggio ad un compagno che manterrà il vantaggio per concretizzarlo o continuare a "passarlo".  

Nel diagramma #2 invece la palla parte al giocatore in angolo e viene passata in ala opposta con un passaggio skip: mentre la palla sta per entrare in possesso del giocatore, il compagno in ala sul lato di provenienza della stessa corre verso il pallone e, con il difensore in ritardo per anticipare, attacca il centro. Anche in questa situazione sarà la lettura del comportamento della difesa a determinare dove e come si concretizzerà il vantaggio (nel caso specifico il difensore è in ritardo). 

Nel diagramma #3 possiamo osservare come la difesa lasci spazio all’attaccante posizionandosi sotto la linea di passaggio, in questo caso la lettura sarà ovviamente il tiro. 

Nei diagrammi dal #4 al #6 sono riportate le medesime situazioni con palla in post basso e riguardano l’idea di attaccare il fondo, il centro o la scelta di giro e tiro in base al posizionamento difensivo.

Infine nei diagrammi #7 e #8 vediamo due situazioni di gioco senza palla in post basso (giocare "mentre" e "seal", ovvero sigillare il difensore).

Possiamo perciò definire l’1c1 come una combinazione tra fondamentali tecnici, capacità motorie e capacità cognitive. 

E' quindi possibile dividere l’1c1 in due parti principali: 

  1. 1c1 FRONTE A CANESTRO
  2. 1c1 SPALLE A CANESTRO 

Che a loro volta si dividono ulteriormente in gioco con palla e gioco senza palla.

Qui di seguito inizieremo ad analizzare l’1c1 nelle sue varie sfaccettature tecniche e al termine di ogni parentesi tecnica potrete trovare delle esercitazioni pratiche, ma prima di tutto dobbiamo dare le definizioni di SPAZI CERTI e SPAZI INCERTI.

Si definiscono spazi certi gli spazi che l’attaccante riconosce chiari ed evidenti (esempio partenza in palleggio o tiro), dove l’avversario si trova ad una distanza, vicina o lontana, mentre avviene la ricezione. 

Per spazi incerti invece si intende una situazione in cui il difensore si trova ad una distanza tale da mettere in difficoltà l’attaccante nella scelta da effettuare ed in questo caso saranno necessari l’uso del palleggio e delle finte, per trasformare lo spazio incerto in spazio certo che consentirà all’attaccante una lettura più chiara. 

1C1 FRONTE A CANESTRO

L’1c1 fronte a canestro può essere suddiviso come segue:  

  • 1c1 da palleggio aperto.
  • 1c1 da partenza con i piedi già rivolti al ferro (esempio ricezione dopo scarico).
  • 1c1 da partenza in movimento
  • 1c1 statico.

Partiamo con l’analisi dell'1c1 da palleggio aperto che si verifica in situazioni di campo aperto (contropiede): il giocatore deve sviluppare l’uso del palleggio alternato che è certamente il più veloce e funzionale per spostarsi in contropiede (palleggio tra la cintura e l’ombellico) ma deve necessariamente saper utilizzare i cambi di mano, in particolare il cambio di mano frontale con palleggio orizzontale e diagonale in base alla difesa, e il cambio di mano dietro schiena (palleggio in diagonale e non orizzontale). L’uso delle finte e delle esitazioni in prossimità del canestro devono essere un bagaglio fontamentale (hesitationhockey dribbling, finta cambio di mano) che permetteranno al giocatore di proseguire la corsa o/e leggere il passaggio.

Esercizio 1 

Due file di giocatori a metà campo come da diagramma #9, il primo della fila attacca il canestro in palleggio e all’altezza dei 3 punti esegue a scelta dell’allenatore un fondamentale tra hockey dribling, hesitation, finta di cambio di mano, cambio di mano, con conclusione sempre a scelta del coach.

Esercizio 2

I giocatori sono divisi come da diagramma #10, si parte a coppie attacco/difesa, l’attaccante palleggia a zig-zag con il difensore che segue scivolando, quando la difesa decide di concedere uno spazio l’attaccante parte per andare a concludere. L’esercizio si sviluppa nelle seguenti fasi:

  • a) difesa che concede uno spazio.
  • b) difesa che concede uno spazio e recupera dando contatto sul tiro. 
  • c) difesa che concede uno spazio e dopo il primo palleggio di vantaggio recupera difendendo in modo agonistico.
  • d) 1c1 agonistico che parte da metà campo su un quarto di campo. 

Esercizio 3

Giocatori disposti come da diagramma #11, il giocatore con palla che è l’attivatore dell’esercizio corre a mettere un piede nel cerchio di metà campo, contemporaneamente il giocatore senza palla corre a mettere un piede sul semicerchio no-sfondamento, si giocherà 1c1 dal palleggio. Nel diagramma #12 possiamo osservare come inserendo due coni sui gomiti dell’area sarà possibile delimitare lo spazio, questo sarà lo step successivo dell’esercizio. 

Esercizio 4

I due giocatori nel diagramma #13 entrambi con un pallone, si passano la palla (uno tesa e l’altro battuta), quando il coach fa vedere le mani ad uno dei due dovrà ricevere subito la palla dal giocatore al quale ha "chiesto il pallone" mentre l’altro attaccherà un 1c0 momentaneo con recupero rapido dell’altro giocatore che è diventato difensore.  

Esercizio 5

Nel diagramma #14 è possibile osservare una variazione di spazio rispetto all’esercizio precedente, i due giocatori infatti sono disposti verticalmente rispetto alla metà campo, quando il coach chiama la palla ad uno dei due giocatori si potranno giocare due possibili 1c1: se viene passata la palla al giocatore spalle a metà campo avremo 1c0 con recupero, nel caso di passaggio al giocatore fronte a metà campo avremo invece un 1c1 a metà campo.

Esercizio 6

Nel diagramma #15 abbiamo due file a metà campo con i primi due giocatori in attacco con palla e rispettiva difesa, chi ha il pallone lo passa al coach e corre intorno al cono opposto con il difensore che per difendere ha l’obbligo di corrergli in scia. Si gioca quindi 1c0 con recupero.  

Esercizio 7

In questo esercizio (#16) avremo un difensore con palla sul tiro libero, due attaccanti uno dietro l’altro nel cerchio di metà campo con di fronte a loro l’altro difensore. Quando il primo attaccante corre intorno a uno dei due coni scelti il difensore dovrà stargli in scia mentre il compagno si allarga verso l’altro cono. Il difensore con palla passa all’attaccante che ha il difensore in scia e si gioca 2c1 con recupero. 

Esercizio 8

Giocatori a coppie come da diagramma #17, il difensore (attivatore) corre verso i tre punti e si gira per difendere, l’attaccante parte appena il difensore mette un piede sui 3 punti. L’esercizio in fase iniziale può essere anche eseguito facendo partire l’attaccante appena il difensore che sta correndo supera l'eventuale linea della pallavolo (o un altro riferimento disegnato sul campo) in modo da attaccarlo mentre sta continuando a correre indietro. 

Esercizio 9

Nel seguente esercizio (#18) giochiamo 2c1 con recupero con i due giocatori a metà campo che si passano la palla, i bianchi sono in attacco, appena il bianco decide parte per attaccare (su un quarto di campo) con il compagno in angolo, il difensore dentro lo smile esce e decide come comportarsi nel 2c1. 

FINE DELLA PRIMA PARTE.

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Postato da Gabriele Pardini

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Allenatore Nazionale, Istruttore Nazionale Minibasket, FIBA Coach e componente del CNA regionale Toscana.
Esperienza come responsabile di settore giovanile e Minibasket.
In categorie Senior capo allenatore dalla serie C SILVER e GOLD fino alla serie B.