Preparazione all'1c1 in post basso

Prima parte dedicata alla tecnica di smarcamento e mantenimento della posizione.
Preparazione all'1c1 in post basso

Il lavoro individuale sulle caratteristiche di ogni singolo giocatore diventerà basilare soprattutto nel periodo iniziale di ripresa delle attività.

Teniamo a mente che gli allenamenti 1vs0 o 1vs1 svolti all’interno dell’annata sono di fondamentale importanza e devono essere trattati al pari dell’allenamento di squadra.

Base solida del lavoro svolto con un singolo giocatore è la programmazione per stabilire i giorni in cui lavorare sui fondamentali in base al carico settimanale, definire gli obiettivi tecnici ed effettuare una progressione didattica che sia funzionale alla crescita del ragazzo.

In questo articolo parlerò del lavoro individuale per quanto riguarda il Post Basso.

Come vedrete saranno spesso nominate le parole “calma” e “pazienza” che a mio avviso sono alla base dell’1vs1 spalle a canestro: sono sempre rimasto affascinato da questo aspetto del gioco che pian piano si sta sempre più evolvendo in velocità e fisicità. Per quanto mi riguarda la capacità di prendere una posizione oppure avere le conoscenze per scegliere una sbracciata o un giro dorsale hanno sempre il loro fascino e possono essere ancora preponderanti rispetto ad un salto o una schiacciata.

Da questo punto di vista due giocatori che ultimamente mi hanno ispirato molto sono stati Andrea Crosariol e Ethan Happ che ancora al giorno d’oggi riescono a prendere grandissimi vantaggi nonostante non facciano dell’atletismo la loro arma principale. Per quanto riguarda la mia piccola esperienza l’età ideale per cominciare a specializzare un giocatore, le cui caratteristiche lo portano a performare maggiormente vicino a canestro, è a fine Under 15. La mia idea è che dopo aver trattato l’argomento "post basso" all’interno degli allenamenti di squadra - magari a fine Under 14 - il giocatore d’interesse dovrà essere libero di esplorare autonomamente la ‘’nuova’’ posizione e scoprirne vantaggi e movimenti.

Cos’è che rende pericoloso un giocatore in Post Basso? Quali caratteristiche deve avere? Quali abilità deve affinare con l’allenamento? Parto da queste domande per fare alcune considerazioni a riguardo.

PRESA DI POSIZIONE

Inizio da questo argomento perché cronologicamente precede tutto il resto e il suo esercizio viene molte volte tralasciato, infatti saper prendere posizione aumenta in maniera esponenziale la pericolosità del nostro gioco in post.

Il lavoro che inizialmente andrò a svolgere sarà sulla capacità di percezione del corpo del giocatore a contatto con l’avversario e sul lavoro di anche e di piedi con l’obiettivo finale di tramutare il contatto in vantaggio.

Partirei con un lavoro a secco di giri dorsali e frontali mantenendo sempre la stessa distanza dei piedi e rimanendo sempre in posizione fondamentale, che poi risulterà utile anche nell’1vs1 vero e proprio. In questo esercizio la problematica che ho riscontrato comunemente è l’incapacità di alzare leggermente il tallone del piede perno per rendere più fluido il movimento.

Tutto questo successivamente dovrà confluire nel contatto, inizialmente con l’allenatore e in seguito con difese prima guidate e poi agonistiche.

A seconda della posizione del nostro giocatore all’interno del campo, la tecnica di presa di posizione cambia.

Nel caso del DIAGRAMMA 1 il nostro giocatore dovrà effettuare un autoblocco per prendere posizione più vicino possibile a canestro, sarà questo il momento in cui l’attaccante dovrà riconoscere la possibilità di eseguire un giro dorsale o frontale (aiutandosi con una sbracciata) in base alla distanza dal difensore: se dopo l’autoblocco il difensore rimane a contatto, risulta più efficace il primo movimento, se invece la distanza lo permette, la velocità di un giro frontale sarà determinante nella conquista della posizione. In quest’ultima situazione il nostro focus deve essere sulla capacità di mantenere le gambe piegate durante la torsione.

Nel DIAGRAMMA 2 la mia idea è di lavorare il più possibile sui cambi di direzione e velocità, diventa fondamentale far credere al diretto avversario di voler fortemente andare (ad esempio) sotto la tacca grande per cambiare nel momento in cui l’avversario aggiusta la posizione. In questo caso l’utilizzo delle spalle per “entrare dentro il difensore” permette di farsi più "piccoli" ed essere più efficaci nella conquista della zona individuata. Chiaramente se verrà creato un contatto allora la situazione sarà analoga a quella del diagramma 1.

In tutti e due casi possiamo dire che l’obiettivo primario dell’attacco è mettere il prima possibile il sedere davanti all’avversario e solo allora affronteremo il discorso del mantenere la posizione

MANTENERE LA POSIZIONE

Prima di parlare tecnicamente di questo aspetto vorrei fare una premessa.

Le prime volte che andremo a introdurre la ricezione in Post Basso molti giocatori avranno la tendenza ad avere frenesia sia per il fatto dei piccoli spazi in cui giocare, sia per la difficoltà di ricezione della palla avendo anche un contatto. L’idea iniziale di quando andremo a esercitarsi su questa situazione è far capire al nostro giocatore che più abbiamo fretta di smarcarci, meno cureremo i nostri movimenti e più sarà difficoltoso ricevere palla.

Detto questo, dopo aver “lottato” per prendere posizione, successivamente dovremo mantenerla appoggiando l’avambraccio sul petto dell’avversario, chiamare la palla con la mano opposta al difensore (in questo caso la mia preferenza è di chiederla con la mano che va verso la palla, per evitare possibili tocchi e di conseguenza palle perse) e ultimo, ma non per importanza, allargare il compasso dei propri piedi per creare separazione dal difensore. Tutto questo sempre mantenendo la posizione fondamentale per avere più equilibrio possibile.

Non sempre sarà facile mantenere la posizione anche a seconda delle diverse scelte difensive che ci possono essere.

Come possiamo vedere nel DIAGRAMMA 3 se la difesa lotta per anticipare di "3/4", un obiettivo può essere quello di far credere all’avversario di volere la palla nel punto dove ci stanno anticipando, per poi utilizzare il nostro piede perno sinistro ed effettuare un giro dorsale SENZA MAI PERDERE CONTATTO COL DIFENSORE e di conseguenza tagliandolo fuori di nuovo.

Sempre in questa situazione, come possiamo vedere nel DIAGRAMMA 4 possiamo utilizzare sempre un giro dorsale, sedendosi sulle gambe del difensore, e chiedere la palla per un passaggio lob o per un eventuale alto-basso. In questo caso la tendenza di molti giocatori è di andare verso canestro dopo aver tagliato fuori il diretto avversario, in realtà, importantissimo è mantenere sempre il contatto e solamente da ultimo fare un saltello verso la palla. Questo permetterà di avere più visione del canestro quando la palla viene ricevuta ed evitare eventuali anticipi che porteranno ad un inevitabile palla persa con contropiede annesso.

Altro caso che andremo ad analizzare è con la difesa che anticipa di "4/4" (DIAGRAMMA 5). Chiaramente la prima soluzione che possiamo trovare è appoggiare l’avambraccio sulla schiena del difensore per chiedere un passaggio lob o un eventuale alto-basso.

L'altra situazione invece, può essere quella di togliere il contatto con il difensore e - attraverso una sbracciata oppure entrandogli dentro con la spalla - riuscire a riconquistare la posizione spalle a canestro.

PRESA DELLA PALLA

Dopo essere riusciti a prendere una posizione efficace e il nostro compagno con la palla abbia creato il giusto angolo di passaggio, è arrivato il momento della ricezione vera e propria per far cominciare il nostro 1vs1.

Prima regola che diamo sarà quella di chiedere la palla con una mano e riceverla con due. Per far questo è necessario staccare il contatto dal difensore attraverso un saltello verso la palla ed entrare a contatto con essa con ambo le mani per averne un controllo forte e deciso.

Il consiglio che do in questo caso è di mettere le mani immediatamente con la presa a T (pollici perpendicolari tra di loro) insieme ai gomiti larghi per essere più reattivi a tirare, passare o mettere la palla per terra. In questa fase utilizzare un arresto a un tempo porterà ad avere un piccolo vantaggio in più sulla scelta del piede perno. Uno degli obiettivi primari sarà sicuramente mantenere la palla più protetta possibile e, oltre ai già citati gomiti larghi, mantenerla accanto all’orecchio - e lontano dal difensore - aumenterà l’efficacia della nostra protezione oltre a permetterci di essere reattivi e pronti alla conclusione.

Fondamentale in questo momento sarà l’equilibrio che riusciremo ad avere nonostante il contatto dell’avversario. Soprattutto all’inizio l’abitudine sarà quella di “appoggiarsi” al difensore, in realtà quest’ultimo togliendo la cosiddetta sedia riuscirà nel suo intento di farci perdere il controllo. Mantenere una giusta posizione fondamentale, non in grado di produrre un contatto, ma di attutirlo garantirà un controllo maggiore del corpo.

Una volta raggiunta una posizione di comfort il mio consiglio è di “costringere” sempre a guardare il lato debole, anche attraverso gli esercizi più banali, per essere più pericolosi con tutti i 5 giocatori in campo (es. giocatore che urla il numero che il coach farà vedere, compagno che taglia oppure che rimane fermo, area libera o area vuota che determinerà la possibilità di attaccare o passare la palla come illustrato nei DIAGRAMMI 6 e 7). Nella mia esperienza personale questa è una delle fasi più difficili da allenare, o meglio, molto facile a livello di 1vs0 o 1vs1, ma nel momento del giocato risulterà alquanto complicata a causa del mancato equilibrio al momento della ricezione e dall’ansia, se così la vogliamo chiamare, del punteggio e della partita stessa.

 

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Postato da Tommaso Della Rosa

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Nato a Pistoia nel 1993.
Tessera di Allenatore.
Attualmente Capo Allenatore in C Gold a Montale e Under 18 Pistoia Basket.