Per una scienza del minibasket

L'importanza di essere "scienziati di minibasket" in campo.
Per una scienza del minibasket

Nel 2001 da giovane istruttore minibasket incontrai Maurizio Cremonini ad un clinic di minibasket presso la palestra dei Salesiani della Social Osa di Milano. Una palestra come tante, con il faccione di Don Bosco che ti scruta dipinto su di una parete della palestra. In occasione di un bellissimo torneo Aquilotti vi era un clinic (allora non esistevano PAO e l’aggiornamento era lasciato alla buona volontà degli istruttori) e lì vidi Cremonini per la prima volta. Snocciolava numeri che aveva rilevato in alcuni tornei minibasket internazionali a cui era stato spettatore: dati... ecco la prima cosa di cui uno scienziato ha bisogno… dati. Per sviluppare, attraverso un metodo empirico (il buon Galileo docet), un programma per risolvere un problema bisogna raccogliere dati.

Negli anni poi mi sono occupato del mio sviluppo come Allenatore, il minibasket è sempre stato con me ma non direttamente sul campo. Ad ogni clinic di Maurizio, avevo sempre la sensazione di incontrare uno scienziato della pallacanestro: qualcuno che fa dello studio, delle ipotesi, del lavoro sperimentale, della valutazione, delle soluzioni proposte e dello studio teorico aspetti centrali del proprio approccio alla pallacanestro.

Nel 2011 mi sono spostato in Toscana, e ho ricominciato a fare Minibasket (fasce alte Aquilotti ed Esordienti). Subito ho sentito forte l’esigenza di aggiornare un metodo che mi sembrava poco efficace, sia per come impiegavo il tempo, sia per la proposta che non sembrava catturare i miei discenti. Così ho deciso di fare il corso Istruttore Nazionale Minibasket, che è un corso particolare: in quel corso non si prende una tessera che dia accesso a qualche campionato giovanile di livello superiore, non si prende una tessera per allenare in serie A o in serie B, chi va a fare quel corso ci va per accrescere il proprio sapere e per migliorare il proprio metodo. Così ho iniziato a capire, a mettere in ordine le sensazioni che per oltre tre lustri mi avevano accompagnato. Ho avuto poi la fortuna nel 2019 di diventare Docente Formatore per il Minibasket, corso che mi ha ancor di più dato modo di studiare e capire il modello di minibasket proposto da Maurizio e dal suo Staff.

Allora ecco, vengo al dunque di questa breve riflessione sul Minibasket: qual è il nostro peggior nemico? In palestra, sul campo, chi ci impedisce di migliorare e crescere come vorremmo? Di cosa si lamentano tutti gli allenatori e istruttori?

IL TEMPO!!!

Ecco cosa ci condiziona più di ogni altra cosa nella nostra pratica quotidiana: il tempo. Il tempo è una risorsa preziosissima perché LIMITATA, nel caso del Minibasket limitatissima (due lezioni di 60’). Il tempo è una variabile scientifica (tante formule di fisica contengono la lettera T). Quindi come in un esperimento di laboratorio abbiamo un PROBLEMA: dobbiamo far fruttare il nostro poco tempo per insegnare molto, rispettando peraltro i tempi di apprendimento e le caratteristiche peculiari dei nostri soggetti: i bambini!

Cosa si propone il nostro modello di Minibasket? di essere il più possibile EFFICACE!!!! Perché gli istruttori di Minibasket devono essere il più competenti possibile? Perché devono conoscere elementi di pedagogia, fisiologia, tecnica e biologia?

Per essere più efficaci nelle loro lezioni e rendere efficace il loro insegnamento, per rendere i nostri bambini più abili sotto il profilo cognitivo, relazionale, motorio e tecnico. Ecco perché bisogna essere scientifici quando si scende in campo ad ogni lezione, per non rendere vana improvvisazione la nostra pratica sul campo (“La teoria senza la pratica zoppica ma la pratica senza la teoria è cieca” diceva Kant).

Ecco quindi la grande sfida lanciata dal settore Minibasket in questi anni: studiare, conoscere e capire per essere scienziati di Minibasket in campo.

Ecco l’importanza dei quattro ambiti di riferimento per gli istruttori Minibasket:

  • Socio-Relazionale
  • Motorio-Funzionale
  • Tecnico
  • Neuro-Cognitivo

È partendo dalle direttive dell’OMS, dalle direttive in ambito di educazione e insegnamento dell’Unione Europea e dal modello NEOCOGNITIVISTA che il nostro modello di minibasket si rivela dinamico e in continua evoluzione ed aggiornamento. La sfida per i nostri istruttori è essere aggiornati e studiare. Essere competenti in ognuno di questi quattro ambiti di riferimento. Perchè? Perché lo esige la grande responsabilità che abbiamo nell’incontrare i nostri bambini che sono in una fase delicatissima del loro sviluppo di essere umani.

Non è importante conoscere le dinamiche con cui la sfera emotiva relazionale del bambino si sviluppa entrando a contatto con l’ambiente e col gioco?

Non è fondamentale il modo in cui cresce il sistema nervoso e come apprende e migliora gesti motori?

Non è gratificante far crescere le capacità tecniche dei nostri bambini che in seguito si sentiranno più abili in campo?

Non è determinante conoscere i processi di regolazione (FUNZIONI ESECUTIVE) e integrazione (FUNZIONI COGNITIVE) delle informazioni che guidano il nostro agire in campo così come nella vita?

Non è soddisfacente offrire il meglio di noi stessi e del nostro sapere ai nostri bimbi per contribuire, anche in minima parte, al loro sviluppo di esseri umani migliori?

Ecco l’importanza della scienza! La scienza sostiene il nostro sapere di istruttori minibasket. La scienza guida la nostra pratica quotidiana con risvolti profondi, rendendo intenso ogni secondo della nostra lezione.  La scienza ci aiuta a conoscere in modo più approfondito i nostri bambini e le loro esigenze, per poter offrire loro un’esperienza divertente, utile e significativa.

La sfida, in questo periodo così buio per il nostro ruolo di Istruttori, è quella di studiare aggiornarsi e conoscere per diventare più preparati ed, al ritorno in palestra, essere più coinvolgenti e più efficaci.

Il metodo scientifico è semplice:

  • PROBLEMA: bambini sempre più in difficoltà dal punto di vista motorio, tecnico e socio relazionale.
  • IPOTESI: possiamo, attraverso un minibasket più efficace e competente, contribuire a far diventare i nostri bambini esseri umani migliori.
  • DEDUZIONE: istruttori più preparati, istruttori più competenti e metodo più efficace porteranno ad una migliore pratica in campo coi nostri bambini.
  • CONTROLLO SPERIMENTALE: come stiamo lavorando? Aggiornamenti, corsi di formazione, giornate azzurre, costante dialogo col territorio, docenti formatori sempre aggiornati e competenti!
  • RILEVAZIONE DELLE PROBLEMATICHE DEGLI ERRORI DEGLI ASPETTI DA MIGLIORARE.
  • NUOVA IPOTESI DI SOLUZIONE: aggiornamento e miglioramento del modello proposto sia a livello pratico che di strumenti e metodi comunicativi.

Vi sembrerò forse ardito, ma ho sempre la sensazione di sedermi al tavolo con scienziati ogni volta che incontro i componenti dello staff Nazionale del Minibasket Italiano. E questo piccolo ragionamento vuole solo essere uno stimolo a tutti coloro che più o meno direttamente si occupano di Minibasket o di bambini.

Concludo con una citazione che vuole essere un richiamo al senso di responsabilità che ognuno di noi dovrebbe avere quando scende in campo coi suoi bambini o ragazzi:

Se vuoi imparare qualcosa , LEGGILA
Se vuoi comprenderla, SCRIVILA
Se vuoi averne la maestria, INSEGNALA”
Yogi Bajan
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Postato da Andrea Ierardi

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Nato a Milano. Lavora presso San Carlo Sport 11 stagioni ricoprendo ruolo di Responsabile di Settore e allenando tutte le categorie dai pulcini alla prima squadra.
Da Luglio 2011 trasferito in Toscana lavoro all'Etrusca Basket San Miniato. É stato vice allenatore di Bruno Ialuna in C Regionale e 5 anni di Federico Barsotti in C Gold e Serie B. Allenatore Nazionale, formatore CNA di II Livello, Istruttore Nazionale Minibasket, Docente Formatore Minibasket.
Segni particolari: animale da palestra