Essere pericolosi con la palla in post

Seconda parte dedicata alle scelte e letture offensive per creare e concretizzare un vantaggio
Essere pericolosi con la palla in post

La prima parte di questo articolo la potete trovare qui.

Eccoci finalmente arrivati al cuore del nostro gioco in post, le prime domande che mi vengono in mente parlando di questa situazione sono: quando attaccare, come attaccare e come battere il difensore?

Premessa: in questo capitolo non elencherò tutte le possibili situazioni e le modalità per giocare il nostro 1c1, sarebbe prima di tutto troppo noioso e inoltre preferisco parlare di concetti anzichè analizzare caso per caso tutte le possibilità.

Quando partire?

Per quanto riguarda la prima domanda il concetto su cui ci basiamo sarà “area piena-area vuota”, come detto in precedenza, appena il nostro giocatore avrà ricevuto il pallone e sarà in posizione di equilibrio il suo sguardo dovrà essere immediatamente rivolto verso l’angolo opposto che si forma  tra la linea di centrocampo e quella laterale come da DIAGRAMMA 8, per avere la miglior visione di tutto il lato debole. È sconsigliato vivamente attaccare nel momento in cui un compagno sta tagliando, sia dal lato forte sia da quello debole. Diversa invece è la situazione di gioco un giocatore senza palla sulla tacca grande del post basso opposto (DIAGRAMMA 9) che si potrà muovere in contrapposizione al nostro 1c1.

Come attaccare?

La prima distinzione che mi piace fare è decidere se fronteggiare oppure rimanere spalle a canestro:

  • Fronteggio: In questo caso, come nello smarcamento, è la distanza dal difensore che ci permette di scegliere quale giro (dorsale o frontale) utilizzare, il concetto è sempre di rimanere piegati sulle gambe e di avere la palla sempre in una posizione pericolosa di triplice minaccia, le nostre gambe e le nostre mani infatti, dovranno essere sempre in una posizione tale da essere meno prevedibili possibile. La nostra scelta successivamente si baserà sulla possibilità di effettuare un tiro, partire in palleggio o perché no, fare un passaggio skip due mani sopra la testa.
  • Spalle a canestro: Saper reggere un contatto, capire quando è il momento di partire, saper giocare contro il corpo del difensore, sentire su quale lato il difensore ci sta mandando. Queste sono le basi per essere maggiormente pericolosi mantenendo una posizione più protetta rispetto a prima. 

Argomento principale di questo capitolo sono sicuramente le finte. Quante volte abbiamo visto i nostri giocatori fare una finta di tiro che non arriva nemmeno al mento, oppure una finta di partenza dove la palla non arriva al bacino? Ecco l’insegnamento da parte nostra di effettuare una finta lenta ma precisa, sempre per il concetto di avere calma e pazienza, a mio avviso la rende talmente credibile da portare dei vantaggi in una successiva partenza, oppure tiro o passaggio.

Definizione di finta: Esecuzione di un movimento tecnico spezzato da ultimo, per indurre l’avversario ad una reazione.

  • Finta di tiro: Importantissimo sarà effettuarla nel momento in cui stiamo facendo una rotazione per fronteggiare, quando le nostre spalle guarderanno il canestro la palla dovrà già essere sopra la nostra fronte senza disegnare curve con le nostre braccia mentre alziamo o abbassiamo la sfera. Questo tipo di finta può essere effettuata anche rimanendo spalle a canestro ma prima abbiamo la necessità di ricevere la palla più vicino possibile affinché la nostra finta sia credibile. Rimanere piegati sulle gambe ci darà successivamente un vantaggio per quanto riguarda un tiro, nel caso in cui il difensore non caschi alla finta, oppure sulla partenza.
  • Finta di passaggio: Il primo concetto su cui mi baso è che esistono solo finte di passaggio stessa mano stesso piede, questo perché altrimenti non saremmo in equilibrio e i nostri piedi non avranno la giusta posizione per effettuare un tiro o una partenza. Per rendere più credibile la finta mi piace sottolineare la scioltezza delle spalle del nostro attaccante nel quale molte volte le finte possono risultare troppo macchinose e quindi rendere prevedibile il nostro intento. Il concetto quindi sarà quello di seguire la palla con le nostre spalle per essere più armonici e reattivi alla situazione successiva.
  • Finta di partenza: Come in quelle di passaggio, mentre fronteggiamo, non esistono a mio avviso finte di partenza incrociate, a meno che, non utilizziamo un piede perno per appoggiare la nostra spalla al petto del difensore per prendere più spazio quando torniamo in posizione fondamentale. Spalle a canestro invece possiamo ad esempio far finta di partire verso il fondo per poi tagliare fuori il difensore attaccando il centro eseguendo una partenza stessa mano stesso piede. Anche in questi casi l’utilizzo delle spalle avrà grande importanza per quanto riguarda la credibilità di attaccare sul primo movimento. Ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo, ma dal mio punto di vista in questo tipo di finte la palla deve arrivare almeno all’altezza del ginocchio, entrando dentro con la spalla per spezzare all’ultimo momento l’azione di palleggio. Questo per essere pronti a fare una partenza diretta nel caso in cui il difensore non ci caschi, sia per fare una partenza incrociata con il pallone che passerà vicino alle stringhe delle scarpe.

Come battere il difensore?

Leggere la posizione del difensore e il suo linguaggio del corpo può far capire la situazione migliore per batterlo.

Chiaramente un atteggiamento passivo della difesa permetterà all’attaccante di ricevere e concludere a canestro direttamente, al contrario un eccesso di aggressività può portare il nostro lungo a tagliar fuori l’avversario costringendolo a bucare l’anticipo e di conseguenza concludere a canestro senza interferenze.

Analizzando invece le partenze in palleggio, il concetto che utilizzeremo sarà quello di “andare oltre il difensore”, sia per le partenze dirette sia incrociate e reverse.

L’idea che cercheremo di trasmettere al nostro giocatore sarà quello di entrare dentro la difesa con la spalla più vicino ad essa in tutti i tre tipi di partenze, il palleggio in questo caso dovrà andare oltre il piede più avanti per prendere maggior vantaggio e, a seconda della distanza dal ferro, decidere se effettuare un arresto oppure un altro palleggio.

Anche quando il nostro attaccante è spalle a canestro sono sempre stato abbastanza contro palleggi sul posto per “prendere il ritmo per attaccare”, al contrario la mia preferenza è di essere già pericolosi e attaccare dal primo palleggio.

La raccolta della palla in tutti questi casi dovrà essere più bassa possibile per fare in modo di farla rimanere in aria il meno possibile, il che ci permetterà di avere più controllo ed evitare di farcela sporcare da inevitabili aiuti che arriveranno dai 4 non compresi nell’1vs1.

Infine, tutto quello di cui abbiamo parlato in questo capitolo può essere oltrepassato se lavoriamo bene sulla presa di posizione. Come già citato, questa infatti è una delle situazioni più importanti nell’1vs1 Post, lavorare sul ricevere la palla all’interno dell’area, riuscendo a smarcarsi in modo efficace permetterà di bypassare i vari tipi di partenze e cercare una soluzione immediata senza palleggio.

AZIONE DI TIRO

In questo capitolo parleremo sopratutto della tecnica di un tiro da sotto e delle scelte che il nostro giocatore a fine del percorso dovrebbe arrivare ad eseguire.

Come già detto in precedenza di fondamentale importanza sarà la raccolta della palla: più il nostro lungo raccoglierà la palla bassa più avrà controllo quando dovrà portarla accanto all’orecchio lontano dal difensore.

Una distinzione iniziale che mi piace fare sulle conclusioni riguarda quelle in corsa e quelle successive ad un arresto.

  • Conclusioni in corsa: Sicuramente questi tipi di conclusioni eseguiti dopo una partenza in palleggio possono essere più rapidi e permettono di battere sul tempo il recupero del difensore, chiaro che la possibile controindicazione sarà l’equilibrio che il lungo avrà durante l’azione di tiro. Nel momento della raccolta della palla e dopo averla portata vicino all’orecchio durante il secondo o terzo tempo l’obiettivo sarà allargare i gomiti per avere una grande protezione nel mentre la mano di tiro dovrà essere immediatamente rivolta a canestro. La scelta di tiro come sempre sarà determinata dalla posizione del difensore, nel caso in cui esso rimanga dietro allora ci potrà essere una conclusione in avvicinamento a canestro, nel caso invece la difesa rimanga sulla spalla interna l’opzione gancio o semi-gancio a mio avviso risulterà valida. In quest’ultimo caso l’allenamento di questo gesto tecnico è imprescindibile, uno dei tiri più complicati e nel frattempo più immarcabili ha bisogno della cura di ogni suo dettaglio: come la distensione del braccio di tiro, la protezione di quello interno, riuscire a spezzare il polso nel punto più alto, che sono solo degli esempi sulle varie fasi di questa conclusione. Al contrario, se la difesa concede di attaccare la linea di fondo ma non viene battuta in modo netto, utilizzando un secondo tempo proteggendosi col ferro o perché no, concludere sullo stesso lato rubando il tempo alla difesa possono portare ad un risultato finale positivo.
  • Conclusioni con arresto: al contrario di quelle precedenti l’aspetto primario di queste conclusioni è mantenere equilibrio durante l’esecuzione di tiro senza cedere ai contatti della difesa. A mio avviso eseguire in questo caso un arresto a un tempo porterà ad avere un vantaggio enorme nella scelta del perno e di essere di conseguenza meno passivo a scelte difensive.
  • Tiro immediato: quando il nostro attaccante riconosce la possibilità di effettuare un tiro nel momento successivo all’arresto, la capacità da allenare maggiormente sarà quella di “rimbalzare” sul parquet, appoggiando solo gli avampiedi sul suolo e di essere quindi reattivi ad una pronta conclusione, magari in semi-gancio
  • Utilizzo di finte: se invece siamo impossibilitati ad eseguire un tiro dopo l’arresto, effettuare una finta di tiro permetterà di sbilanciare il difensore per magari, in un momento successivo, tirare sopra le mani della difesa oppure, a seconda dello spazio (vedi Presa di Posizione) eseguire un giro frontale o dorsale, proteggendo la palla coi gomiti, per concludere con un passo e tiro.

Queste sono una piccola parte delle idee che ogni giorno cerco di portare in campo per quanto riguarda gli allenamenti individuali sul Post Basso. Non sono riuscito a parlare di tutto quello che avrei voluto perché l’argomento è veramente ampio e pieno di particolari, di conseguenza sicuramente avrò tralasciato molti altri aspetti che magari sono altrettanto importanti. Non ho parlato molto di esercitazioni perché preferisco puntare sui piccoli dettagli e creare semplicemente situazioni che poi troveremo nel 5vs5.

Per quanto mi riguarda la capacità di un giocatore di riconoscere quello che sta accadendo in campo e riuscire, come in una partita a scacchi, ad eseguire una contromossa all’azione difensiva è un presupposto fondamentale per modellare un giocatore pensante e allo stesso tempo in controllo del contesto campo.

L’aspetto principale degli allenanti individuali è di presentarsi in palestra ed avere l’obbligo morale di avere molta più carica rispetto ad un allenamento di squadra, questo perché essere solo in palestra alla lunga può diventare noioso, l’obiettivo quindi sarà motivare con la nostra energia il ragazzo che di conseguenza avrà sempre più interesse a progredire e a diventare il miglior giocatore possibile.

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Postato da Tommaso Della Rosa

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Nato a Pistoia nel 1993.
Tessera di Allenatore.
Attualmente Capo Allenatore in C Gold a Montale e Under 18 Pistoia Basket.