Clinic: Attaccare dal lato debole con il gioco senza palla. Coach Matteo Boniciolli

5 Gennaio 2020, Palazzetto Valenti a Firenze.
Clinic: Attaccare dal lato debole con il gioco senza palla. Coach Matteo Boniciolli

Matteo Boniciolli, triestino DOC inizia ad allenare nel 1986 nella sua città nelle giovanili e come assistente di Boscia Tanjevic in serie A facendo parte anche dello staff azzurro che vinse l'oro Europeo nel 1999. La sua carriera da capo allenatore in Serie A parte a Udine per proseguire un biennio alla Fortitudo Bologna. Nel 2004 sbarca in Belgio a Ostenda dove rimane per 2 anni prima di tornare in Italia con tappe a Teramo e Avellino con cui vince la Coppa Italia e viene nominato allenatore dell'anno. Nel 2009 torna a Bologna, sponda Virtus e poi diventa l'Head Coach di Roma. Nel 2013 va nuovamente all'estero per allenare in Kazakhistan ad Astana, con cui vince 2 campionati e per tre volte la coppa nazionale. Allena anche la nazionale Kazaka. Nel 2015 ritorna alla Fortitudo con cui rimane 3 anni, mentre la scorsa stagione chiamato in corsa da Pesaro, conduce la squadra marchigiana alla salvezza. A settembre del 2019 parte per gli States per accettare il ruolo di Associate Head Coach di una prep school nell'Indiana.

Spesso al giorno d’oggi le situazioni difensive del lato debole si presentano con dei difetti che aprono a opportunità di rubare canestri in maniera intelligente per l’attacco.

Per questo Coach Matteo Boniciolli propone una serie di letture da effettuare sul lato debole.

Presupponendo un sistema che preveda una qualsiasi collaborazione a due sul lato forte, sull’altro lato troveremo tre giocatori di cui uno in punta (generalmente un lungo da secondo rimorchio), uno nello spot di ala e uno in angolo (Fig. 1).

Giocare per il tagliante

L’imput da dare al primo giocatore esterno di lato debole è quello di iniziare a leggere la reazione di x3 nel momento in cui riceve il giocatore in punta.

Se x3 gioca per difendere la linea di passaggio 3 gioca un taglio backdoor mentre 2 sale per rimpiazzare, l’obbiettivo è quello di mettere x2 di fronte a una scelta: rimanere a presidiare l’area per difendere il backdoor o seguire l’esterno che rimpiazza (Fig. 2).

Se invece x3 va a cercare l’uomo per accorciare il gap di distanza, 3 deve tagliargli davanti per cercare di ricevere a centro area e costringere x2 alla medesima scelta (Fig. 3).

Nell’ipotesi in cui la difesa cambi, l’obbiettivo è chiaramente quello di giocare contro il cambio, quindi 3 deve puntare x2 e sbracciare per ricevere un passaggio diretto da 4 o da 2 che lavora per la sponda (Fig. 4).

Giocare per gli altri

Queste sono le opzioni che hanno come obbiettivo di giocare per il tagliante, ma le collaborazioni offensive sul lato debole possono essere sfruttate in modo più ampio. Per esempio per liberare il compagno tiratore che parte dall’angolo con un blocco (Fig. 5).

Laddove x3 non faccia alcun tipo di bump sul bloccato, questo può effettuare un ricciolo per ricevere in mezzo all’area (classica situazione flex, Fig. 6), se invece x3 fa bump il ricciolo può diventare un blocco per il bloccante che salta fuori in posizione esterna (molto utile se 3 è tiratore) e 2 gioca per mantenere la posizione interna e ricevere (Fig. 7).

Se invece il posizionamento prevedesse 4 in angolo e il nostro tiratore esterno sul lato debole l’ideale è eseguire un blocco flare per liberare il tiratore in angolo, che oltre al tiro potrebbe attaccare il closeout di x4 (lungo) nel caso di un cambio (Fig. 8).

Inoltre, nel caso in cui x2 non riesca a difendere in maniera adeguata sul blocco flare si apre uno scenario ideale per la ricezione del bloccante direttamente dal ribaltamento (aprendo il blocco con un taglio verso canestro) o dalle mani di 2 così da poter attaccare un efficace mimatch in posizione di post contro un cambio (Fig. 9).

Potremmo avere anche la situazione di un giocatore abile a giocare in post sul lato debole, in questo caso al posto di un semplice taglio e rimpiazzo per ricevere in post, una soluzione efficace è quella di fargli effettuare un autoblocco (Fig. 10).

Una volta messa la palla in post si aprono nuove situazioni da leggere per giocare sul “nuovo” lato debole.

Nuovamente, I'input da dare al giocatore di lato debole (1) è quello di leggere la reazione di x1, se questo si apre verso la palla deve tagliargli davanti (Fig. 11), se invece x1 fa bump (difesa attenta) 1 può eseguire un autoblocco per agevolare il rimpiazzo di 3 per la palla fuori (Fig. 12).

Una volta fatta uscire la palla, abbiamo la necessità di mettere in atto una collaborazione efficace a chiusura dell’azione, ad esempio un pick and roll (Fig. 13).

Situazioni di pick and roll

Una precisazione importante da tenere presente è che nelle situazioni di pick and roll laterale quello che inizialmente è il lato forte, al momento del blocco, diventa lato debole.

Nelle più comuni delle difese per questi tipi di blocchi x3 (che è diventato difensore di lato debole) rimane a fare tag sul rollante finché x5 non recupera (sia che abbia fatto show o contenimento prima di rientrare a contatto con 5). In questo caso facciamo salire 3 all’altezza del tiro libero in modo da aumentare la separazione dal suo diretto difensore e creare un triangolo per: tirare, giocare contro il closeout o dar palla al rollante (Fig. 14).

Il pick and roll centrale, invece, presenta una situazione di maggiore incertezza nel distinguere il lato debole dal lato forte. Per questo è necessario riconoscere subito quale difensore va a fare tag e alzare di conseguanza la sponda corretta (Fig. 15).

Può capitare che il difensore che ha fatto tag dopo vada a contenere la palla per non concedere un facile tiro nel caso in cui il bloccato abbia ottenuto un evidente vantaggio, in questo caso invece di salire come sponda l’esterno taglia backdoor (Fig. 16).

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Postato da Davide Matteoni

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Istruttore Minibasket.
Allenatore squadre giovanili.
Allenatore squadre senior.
Libero professionista - Consulente del Lavoro.
Mastro birraio.